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ASSINTER SUL RUOLO DELLE SOCIETA' IN HOUSE ICT

A latere dell'assemblea di Assinter, l'associazione delle società pubbliche ICT, Alberto Daprà ha rilasciato un'intervista al Corriere delle Comunicazioni sulla governance dell'Agenda Digitale Italiana. 

 

"Serve una regia e una governance che definisca obiettivi strategici, standard di interoperabilità, linee guida, allocazione delle risorse - afferma Alberto Daprà, presidente di Assinter l'associazione che mette in rete le società in-house ICT pubbliche che offrono supporto alle Regioni nell'attuazione dell'agenda digitale italiana -  Non avrebbe invece senso puntare a uno sviluppo centralizzato dei sistemi e delle soluzioni. Non ci possiamo permettere che tutte le soluzioni  e i sistemi realizzati in questi anni dalle Regioni per rendere più efficiente ed efficace la fornitura dei servizi, non siano valorizzate e riutilizzate".

La vera sfida è analizzare le soluzioni già realizzate, individuare le best practice e definire dei piani di riuso. Dunque, risorse finanziare adeguate per lavorare sull'interoperabilità delle soluzioni esistenti, non solo a livello architetturale, ma anche a livello organizzativo e di interazione con l'utente. È utile definire un programma nazionale per la razionalizzazione della infrastruttura, ma l'unica strada percorribile e sostenibile  per raggiungere gli obiettivi della Agenda Digitale è lo sviluppo di sistemi federati interoperabili con una forte  governance centrale (vedi nostro articolo precedente sul tema ndr).

Intanto, continua il lavoro del gruppo di  lavoro di Assinter su "Coesione territoriale: sperimentare nuove modalità di progettazione" coordinato dal direttore generale di InnovaPuglia, Francesco Saponaro.

Nell'assemblea di ieri, sono state portate alla discussione le prime riflessioni sulle opportunità da cogliere nel contesto dato, come ad esempio i living labs che disegnano un nuovo approccio alle attività di ricerca e innovazione e favoriscono il censimento e lo sviluppo della domanda, l'aggregazione delle imprese e la sperimentazione di nuove modalità amministrative, o ancora come gli open data che offrono nuove opportunità di business da costruire sul rilascio di contenuti aperti, in cui le nuove norme UE prevedono di includere anche quelli delle istituzioni culturali.

"In vista della nuova programmazione dei fondi strutturali, occorre che le società pubbliche in house mettano al centro la coprogettazione pubblico-privato con una particolare attenzione per le PMI - ha detto Saponaro commentando il lavoro del gruppo che coordina - Se vogliamo rendere concrete le agende digitali regionali, occorre sperimentare forme di coprogettazione con il mercato che, sulla base delle migliori esperienze esistenti, formalizzi un modello di riuso delle soluzioni e stabilisca con quali ‘regole di ingaggio' pubblico / privato debba essere messo in pratica. Solo così le società in house diventeranno parte attiva del processo, sin dalla definizione delle iniziative sperimentali a livello locale."

Valenzano, 9 maggio 2013

 


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