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IL FOIA È LEGGE

 

 

 

È terminato l'iter approvativo del decreto legislativo in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza e il governo, dopo il parere espresso dal Consiglio di Stato il 24 febbraio 2016 e dalle commissioni parlamentari di Camera e Senato della Repubblica (Atto n. 267lo scorso 16 maggio, ha licenziato il testo definitivo del provvedimento.

Così anche l'Italia ha il suo FOIA Freedom of information act che introduce una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici e avvia una nuova stagione di trasparenza per l'amministrazione pubblica. Nello specifico, si aprono le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono; si rende strutturale il sito "Soldi pubblici" (http://soldipubblici.gov.it); si consente ai cittadini di richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di pubblicare. Infine il piano nazionale anticorruzione adottato dall'Anac sarà più semplice, snello e di facile attuazione per le pubbliche amministrazioni che dovranno recepirlo nei propri piani triennali di prevenzione della corruzione.

Il testo è il frutto di un'ampia discussione della società civile, grazie soprattutto Foia4Italy, la rete di 30 associazioni, che prima ha lanciato la petizione e raccolto online 88 mila firme, poi è stata coinvolta in tutto l'iter parlamentare in audizioni in commissione Affari Costituzionali. 

Molte erano le perplessità iniziali che in buona parte sono state risolte con l'accoglimento delle condizioni poste dalle commissioni parlamentari nei loro pareri e nel recepimento di gran parte delle osservazioni avanzate dalla Conferenza Unificata, dal Consiglio di Stato e dal Garante per la protezione dei dati personali. In particolare, in tema di accesso civico è stato eliminato l'obbligo di identificare chiaramente dati o documenti richiesti, è stata esplicitata la prevista gratuità del rilascio di dati e documenti, è stato eliminato il silenzio-diniego ed è stato stabilito che l'accoglimento o il rifiuto dell'accesso dovranno avvenire con un provvedimento espresso e motivato, è stato previsto che l'accesso è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici o privati indicati e sarà l'Anac a stilare le linee guida con tutte le deroghe previste, "a tutela di interessi pubblici e privati".

La Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha così affidato il testo finale del "decreto legislativo recante la revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" per la sua pubblicazione in gazzetta ufficiale, prevista nei prossimi giorni e il FOIA italiano è legge.

Scarica il  testo definitivo del decreto

Valenzano, 19 maggio 2016

 


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