Partire dai progetti realizzati per immaginare quali azioni future mettere in campo: è stato l'esercizio di partecipazione attiva proposto, nel pomeriggio, dall'evento "Synergies between ERDF and other funds" svoltosi a Bari lunedì 11 luglio e organizzato dall'Institute of Prospective Technological Studies del Joint Research Centre (JRC-IPTS) della Commissione Europea, in collaborazione con la Regione Puglia.

I partecipanti, esponenti del mondo imprenditoriale, della ricerca, dell'amministrazione regionale e del partenariato socio-economico, divisi in gruppi, hanno svolto l'esercizio sul tema generale della governace e su due delle tre aree di innovazione selezionate dalla Regione nel proprio documento di Specilizzazione intelligente:

• Sustainable manifacture (fabbrica intelligente, aerospazio, meccatronica, materiali avanzati e nanotecnologie)
• Health and Environment (economia "verde" e "blu", agroalimentare, ambient assisted living).

Un successivo approfondimento sarà dedicato all'Industria creativa, la terza area.

Il settore della salute dell'uomo e dell'ambiente ha dimostrato di essere quello più maturo e dal quale possono scaturire progetti operativi elaborati dalla comunità di innovatori nell'immediato. Il settore, infatti, ha già macinato nell'immediato passato progetti innovativi e si è già esercitato nelle pratiche di partecipazione nell'ambito dei partenariati di ricerca e nei living lab finanziati dalla scorsa programmazione.

La sfida oggi è trovare sinergie tra fondi strutturali regionali, azioni europee e altre fonti di finanziamento per continuare ad esercitare l'azione innovativa in grado di colmare il gap tra le aree più avanzate dell'Europa e i settori a ritardo di sviluppo, tra cui è annoverata la Puglia. 

L'obiettivo, come ha spiegato Luigi Gallo dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa (INVITALIA), è proporre:

• Azioni e progetti infrastrutturanti e abilitanti di soluzioni nuove e per lo sviluppo di innovazione tecnologica e del sistema imprenditoriale nelle filiere di riferimento;
• Progetti di sistema che sviluppino soluzioni tecniche e organizzative verificabili e funzionanti (e non esclusivamente deliverable di progetto)
• Progetti che attivino domanda pubblica innovativa (partenariati per l'innovazione…).

Il rischio, come ha esplicitato chiaramente Adriana Agrimi, dirigente della sezione Ricerca Industriale e Innovazione  della Regione Puglia, è che i fondi strutturali destinati alle Regioni in ritardo diventino una cassaforte dalla quale attingere senza tener conto delle azioni virtuose che, in particolare in Puglia, sono state svolte nella scorsa programmazione.

Valenzano, 14 luglio 2016