INNOVAZIONE IN PUGLIA SU FORTUNE ITALIA
Fondata nel febbraio del 1930 da Henry R. Luce, già co-fondatore di Time, Fortune è universalmente riconosciuta da top-manager e opinion leader come una delle più autorevoli riviste del mondo. | |
Nel numero LUGLIO/AGOSTO 2021 in edicola da 7 luglio scorso, la prestigiosa rivista pubblica un intervento sullo sviluppo in corso del progetto Europeo "S&C – Social and Creative" al quale partecipa InnovaPuglia con il ruolo di supporto all'uso di tecnologie di Intelligenza Artificiale (AI) per la capitalizzazione di risultati e il matching con gli stakeholder, funzionali allo sviluppo di mercati trasversali e della domanda pubblica di innovazione. Capoprogetto Marianna Cavone. Con piacere ne pubblichiamo il testo. Campioni di open innovationGli obiettivi dell'industria culturale creativa del Mediterraneo di Susanna Bonini L'industria culturale creativa (Icc) del Mediterraneo sarà tanto più decisiva per la ripartenza di tutta l'area quanto più riuscirà a condividere le innovazioni sviluppate con successo a livello locale. È il messaggio trasmesso dalla Regione Puglia a circa 180 partecipanti della prima edizione (in modalità virtuale) di Innovation Camp interamente dedicata al tema "Open Innovation for Society". L'iniziativa, prevista nelle attività del programma Ue Interreg Med Social & Creative di cui la Puglia è capofila, ha infatti acceso i riflettori sulle migliori strategie per condividere quei progetti a valore aggiunto che altrove hanno prodotto innovazione ad alto impatto socioeconomico e ambientale, per esempio, favorendo la nascita di start up. Condividere, collaborare, creare insieme progetti, sono attività chiave per una realtà che vuole davvero diventare agente del cambiamento, spiega Arti Puglia, l'agenzia della regione per la tecnologia l'innovazione ricordandoci, in altre parole, che nel Mediterraneo, come in tutta Europa, non si può prescindere dallo scambio di buone pratiche e dalla messa sistema delle idee vincenti per stimolare lo sviluppo e, quindi, la crescita. Non a caso proprio questa parte del Mezzogiorno, dal 2014 a oggi, ha tenuto a battesimo non poche realtà imprenditoriali nuove, ancorché di piccole dimensioni, molto interessati: dalla manifattura sostenibile all'agroalimentare bio; dall'high tech all'industria del turismo e dell'intrattenimento. A dispetto della pandemia il registro pugliese delle imprese anche nel 2020 si è allungato con 182 nuovi ingressi. Un anno da ricordare come quello degli startupper che, nonostante tutto, hanno continuato con coraggio a innovare. Come? Destinando fette consistenti di fondi strutturali Ue (circa 2,6 mld di euro della programmazione 2014-2020) a politiche sostegno dei processi innovativi. Mettendo istituzioni, università e incubatori a servizio di questi e, non da ultimo, applicando il cosiddetto approccio dell'open innovation, caldeggiato anche dall'Ue dopo essere stato teorizzato, dagli inizi del 2000, dall'economista statunitense Henry Chesbrough. Un approccio strategico e culturale basato sul concetto di "contaminazione" che stimola la costruzione di un ecosistema favorevole allo sviluppo di progetti imprenditoriali. Infatti, per competere meglio in un'economia globale, oggi indebolita dalle devastanti misure restrittive anti-covid, sembra ben più efficace (e meno costoso) per le imprese ricorrere a idee, strumenti e competenze che arrivano da soggetti esterni, piuttosto che attingere unicamente da risorse interne. La prima edizione di Innovation Camp, ha quindi permesso di capire in concreto come questo approccio deve essere gestito, a livello istituzionale e imprenditoriale, per produrre risultati. E come sia importante raggiungerli non solo per le ricadute economiche, ma perché il variegato settore delle Icc può diventare parte della soluzione ai numerosi problemi sociali causati proprio dalle restrizioni e dall'isolamento. Dall'open innovation applicata alle arti performative capanno "La Fura dels Baus- Epica Foundation", alla "Childrens' House" polivalente e super tecnologica inaugurata l'anno scorso per i ragazzini croati di Rijeka (Fiume). Dalla moda bio-circolare e sostenibile dalla pioniera britannica di fama internazionale Rebecca Early, che col suo "Herewear project" ha contribuito alla nascita di diverse startup nel settore; al progetto interregionale "The storytellers" di Laura Boffi, per portare ai più piccini, con l'ausilio di una campana-robot, le fiabe raccontate in remoto da anziani lettori selezionati, fino al progetto "Makers will make and maker's block" della cipriota Antonia Christou, da cui è nato il primo laboratorio condiviso da artisti, designer ed esperti high tech per lanciare nuove produzioni di oggetti nel segno della sostenibilità ambientale e del recupero degli scarti industriali. Innovation Camp 01 ha fornito una formidabile vetrina internazionale per quelle soluzioni innovative, nate in diversi ambiti e in diversi territori del Mediterraneo, che hanno saputo fare leva sul modello di innovazione aperta per dare nuova vita a idee, progetti e imprese. "L'open innovation è un tema di grande attualità che ha trovato terreno fertile in moltissimi settori della nostra economia anche se ancora non è diffuso ovunque", ha osservato Crescenzo Antonio Marino, dirigente della sezione ricerca, innovazione e capacità istituzionale della Regione Puglia. "Portare all'attenzione della nostra community mediterranea ai casi di accesso ottenuti con questo approccio, in particolare nel settore dell'Icc – ha aggiunto - ci aiuta a capire come la creatività possa diventare un valore aggiunto tanto per i mercati vecchi quanto per quelli nuovi. "Dopo l'esperienza dei lockdown - ha prontamente notato Marco Di Ciano, responsabile R&I di InnovaPuglia - ci dirigiamo velocemente verso l'integrazione della vita virtuale e reale e questo nuovo paradigma farà nascere società in cui la creatività sarà sempre più un potente agente di cambiamento". Intanto, se la Puglia è riuscita finora non perdere occasione per ingranare la marcia e scrivere alcune delle pagine più belle dell'innovazione "aperta", questo si deve senz'altro anche a un'accorta politica di spesa dei fondi Ue, in particolare quello sociale europeo (Fse) e quello per lo sviluppo regionale (Fesr). Cosa che ha consentito anche nel 2020, di figurare come la regione più virtuosa del Sud Italia per la capacità di amministrare e spendere le risorse comunitarie. Valenzano, 21 luglio 2021
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Il PNRR, INNONETWORK E INNOLABS
"Il PNRR e i bandi di aiuti della Regione Puglia Innonetwork e Innolabs: tra politiche dell'innovazione e modelli di sviluppo economico", a cura di InnovaPuglia, è una elaborazione originale sui risultati dei due progetti di investimento per l'innovazione delle imprese affidati all'Organismo intermedio della Società in house. I risultati dei due interventi Innolabs e Innonetwork sono stati analizzati raggruppandoli secondo una matrice di correlazione tematica organizzata per cluster - Salute, Ambiente, Agroalimentare, Industria creativa - e sono stati rapportati, sottolineandone le convergenze, alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che definiscono le condizionalità abilitanti per la programmazione del FESR 2021-2027. Nel volume sono descritti in maniera analitica i dati di ogni singolo progetto, il partenariato coinvolto, i risultati attesi e gli obiettivi conseguiti, le aree di innovazione tecnologica interessate e le keyword utili per successive elaborazioni. | |
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