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CORTE DEI CONTI: RAPPORTI FINANZIARI CON L'UE E UTILIZZAZIONE FONDI COMUNITARI

I risultati della relazione annuale della Corte dei Conti sull'utilizzazione dei Fondi comunitari''.
 

 

I ritardi dell'Italia nella programmazione degli interventi mettono a rischio le risorse stanziate che, nell'esercizio 2010, sono ammontate a 9,2 miliardi di euro, su una cifra complessiva di 119,1 miliardi di euro resi disponibili dall'Unione. Questa la più rilevante tra le conclusioni della relazione annuale della Corte dei Conti sui ''rapporti finanziari con l'Unione europea e l'utilizzazione dei Fondi comunitari''.

Il quadro generale registra un aumento dell'1,3% delle risorse destinate all'Italia rispetto all'anno precedente, ma in presenza di un saldo netto negativo nazionale, giunto a circa 6 miliardi di euro e dovuto alla crescita rilevante dei versamenti dell'Italia all'UE. Si può dire che il finanziamento comunitario nelle Regioni dell'Obiettivo 1 ha compensato, almeno in parte, la riduzione degli investimenti nazionali e ha evitato, in definitiva, un ampliamento delle disparità con il resto d'Italia.

I Fondi dell'UE hanno essenzialmente favorito il perseguimento di due obiettivi: l'attrattivita regionale attraverso investimenti in infrastrutture; l'aumento dell'efficienza e dell'efficacia della Pubblica Amministrazione attraverso il potenziamento istituzionale.

Nel complesso, è emerso che tra i fattori che avrebbero potuto concorrere in maniera piu significativa al raggiungimento di migliori risultati si possono comprendere: una gestione piu semplificata e più corretta; una maggiore tempestivita delle fasi progettuali e decisionali; una più accentuata integrazione tra gli interventi di coesione e le politiche nazionali; una maggiore selettività nella destinazione delle risorse; una maggiore armonizzazione del ciclo finanziario con la fase programmatoria.

Sui tre Obiettivi previsti dalla Programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali UE, il grosso delle risorse è stato destinato all'Obiettivo ''Convergenza'', per il sostegno alla crescita ed alla creazione di maggiori posti di lavoro nelle Regioni in ritardo di sviluppo (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia nonché Basilicata in regime transitorio), a cui sono state assegnati 21,7 miliardi di euro erogati attraverso i due Fondi strutturali FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e FSE (Fondo sociale europeo).

L'analisi, al 31 agosto 2011, dello stato di avanzamento della programmazione di questi due fondi, in particolare, mostra che si sono registrati significativi ritardi iniziali, tanto che nel gennaio e nel marzo 2011 sono state assunte iniziative, rispettivamente, dal CIPE e dal Comitato nazionale del QSN, finalizzate a riprogrammare e ad accelerare l'attuazione dei programmi. La Commissione, da parte sua, ha adottato iniziative di attenuazione della rigida tempistica di utilizzo dei fondi. "In tal modo, il rischio di perdita di risorse si è per il momento scongiurato, ma non si può dire che sia stato eliminato. È pertanto auspicabile uno sforzo costante e congiunto per evitare il venir meno di risorse allocate all'Italia, specie in questa fase di acute difficoltà economiche e finanziarie".

A seguito anche dell'insieme degli interventi delineati, il Governo ha tracciato un bilancio al 30 dicembre 2011 che riporta il seguente giudizio: "Sui fondi strutturali l'Italia ha sostanzialmente evitato (anche) per il 2011 il disimpegno automatico da parte della Commissione Europea sui Programmi operativi del Sud e del Centro-Nord. L'Italia ha cosi evitato una perdita di risorse finanziarie che sarebbe stata particolarmente grave nell'attuale contingenza. Questo risultato e stato raggiunto grazie ad un forte impegno delle Amministrazioni regionali e centrali ed a misure finanziarie e procedurali che non risolvono i problemi strutturali nell'utilizzo dei fondi. Si può e si deve fare assai di più per spendere in tempo e bene le risorse messe a disposizione dell'Unione Europea nel periodo di programmazione in corso". (i.cam)

Scarica la RELAZIONE ANNUALE 2011'Rapporti finanziari con l'Unione europea e l'utilizzazione dei Fondi comunitari

Valenzano, 20 luglio 2012
 


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