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E-COMMERCE: NON DECOLLA L'ACQUISTO IN RETE "ALL'ESTERO"

  Superare le diffidenze e creare il "Common European Sales Law" per stimolare lo sviluppo dell'e-commerce.

 

Si mobilitano anche le organizzazioni e trovano l'accordo per la nascita dell'eCommerce-Europe, la prima associazione europea del commercio elettronico, con lo scopo di rappresentare gli interessi del settore dinnanzi alle istituzioni e di accompagnarne lo sviluppo in Europa.

I più "diffidenti" sembrano essere proprio gli italiani. Il Commissario Ue per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, Viviane Reding, in visita ufficiale in Italia lo ha sottolineato parlando con il Vicepresidente del Consiglio nazionale forense, Ubaldo Perfetti.

La sfiducia nei confronti dei metodi di pagamento online è una peculiarità tutta italiana,  si potrebbe asserire che l'insicurezza è offline, non online: gli italiani sembrano propensi a rilasciare i propri dati al telefono, ai negozi, al ristorante, ma ancora non sono disposti a inserire il codice online.

Il più importante ostacolo al commercio elettronico transfrontaliero sembrano essere le percezioni dei consumatori: il 62% è timoroso di essere frodato e truffato; il 59% evoca preoccupazioni su cosa fare se si presentano problemi; il 49% è scoraggiato dai previsti problemi in termini di consegna.

Secondo gli ultimi dati forniti dalla Commissione, infatti, il 40% dei cittadini Ue e il 57% di tutti gli utenti di internet compie acquisti online, ma la percentuale degli acquisti online tra un paese e l'altro è ferma all'8,8%, nonostante i chiari vantaggi che il commercio elettronico transfrontaliero offre in termini di risparmi e di scelta per i consumatori. Sempre secondo i dati Ue, appena il 26% delle PMI, attualmente, compra online e solo il 13% effettua vendite in rete.

Bisogna dunque intensificare gli sforzi per raggiungere l'obiettivo imposto dall'Agenda digitale per cui entro il 2015 il 20% dei cittadini europei  possa compiere acquisti  transnazionali online.

Per questo è fondamentale lavorare al "Common European Sales Law" (Cesl) tramite il Regolamento comunitario su un diritto comune opzionale da applicare ai contratti di vendita nelle operazioni transfrontaliere, approvato dalla Commissione Ue in ottobre scorso. Il Vicepresidente del Consiglio nazionale forense, Ubaldo Perfetti, dal canto suo, ha assicurato il sostegno dell'avvocatura italiana allo sforzo della Commissione  nella creazione di un diritto europeo dei contratti, convenendo sull'importanza di quadro di regole certe ed uniformi per il superamento dell'attuale fase di crisi economica e per rafforzare la tutela dei consumatori e dei cittadini aumentando così la fiducia nella rete.

In questa direzione, sette organizzazioni professionali nazionali - BeCommerce (Belgio), FDIH (Danimarca), FEVAD (Francia), Netcomm (Italia), Thuiswinkel.org (Paesi Bassi), Distansehandel Norge (Norvegia) e Svensk Distanshandel (Svezia) – hanno deciso di unire le forze per accelerare lo sviluppo del commercio online in Europa e si sono riunite lo scorso febbraio a Parigi promuovendo il prossimo lancio dell'Associazione Europea del Commercio Elettronico, con sede a Bruxelles.

Il lavoro dell'Associazione si concentrerà su tre temi principali, attraverso l'operato di 3 commissioni: regolamento, pagamenti e logistica. Durante tutto il 2012 si terranno anche numerosi incontri con le istituzioni europee così come diversi eventi con le parti interessate intorno a temi fondamentali per il futuro dell'eCommerce in Europa.(t.fid)

Valenzano, 02 Aprile 2012


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