Pochi e di routine gli investimenti al sud delle imprese ICT, ma si intravedono possibilità di impiego per i giovani.

Dal "Rapporto 2011. Impresa e Competitività" di SRM e OBI, presentato alla fine dello scorso anno a Roma e  giunto alla sua quarta edizione, si deduce che gli investimenti nel mezzogiorno sono pochi e di routine e pur aumentando le aziende attive si rileva un livello di fatturato limitato. Meno drammatico è il quadro delle imprese legate all'ICT dove – rileva il rapporto - è aumentata la consapevolezza del potenziale competitivo delle reti d'impresa e si ricorre sempre più a forme innovative di cooperazione.

Le imprese attive nell'Ict al sud (isole comprese) sono cresciute, nell'ultimo decennio, del 56%. I dati di bilancio di queste imprese però evidenziano che sono davvero poche le aziende meridionali del settore tecnologico in grado di competere in campo internazionale: non perchè manchino le idee e il capitale umano, ma soprattutto a causa delle cronica carenza di infrastrutture.

Nella panoramica italiana delle aziende impegnate nello sviluppo delle proprie attività va sottolineato l'impegno della Zucchetti, con 100 assunzioni in campo It entro il 2012. Per Paola Codecasa - responsabile Hr della software house lodigiana - investire in ricerca e sviluppo e valorizzare i talenti è la ricetta da seguire. "Le figure ricercate- spiega Paola Codecasa, responsabile Hr della società - sono soprattutto tecniche: consulenti applicativi, programmatori, data base architect e data base administrator, sistemisti, analisti. C'è spazio anche per chi opera nel settore commerciale, soprattutto nell'ambito della vendita delle soluzioni software".

Un esempio per catalizzare lo sguardo sul futuro dei giovani e al contempo dare un segnale, benché minimo di slanci positivi. (t.lacos)

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Valenzano, 17 gennaio 2012