Anche l'ISTAT adegua il suo portale e utilizza per i suoi dati una licenza d'uso aperta. Prime applicazioni realizzate.

Evidentemente, la strategia adottata dalla Commissione Europea di stimolare e valorizzare il riutilizzo dei dati prodotti per la PA dà i suoi frutti se, anche il più grande produttore di statistiche del Paese adotta una licenza d'uso aperta per le informazioni pubblicate sul suo sito e già nascono le prime applicazioni per ri-utilizzarne i dati e offrire nuovi servizi ai cittadini.

Da qualche mese infatti,  l'Istat adotta una licenza d'uso aperta che permette la diffusione e il riuso dei dati: la licenza Creative Commons 3.0 Attribution, (anche questo sito utilizza una licenza dello stesso tipo). Quindi chiunque può utilizzare i dati pubblicati, con l'unico vincolo di citare la fonte.

L'iniziativa, oltre a segnalare  la sensibilità e l'attenzione dell'Istituto nazionale di Statistica verso il tema degli open data ha già generato i primi importanti risultati e, ad oggi, nascono già le prime esperienze di riuso dei dati Istat. Il progetto I(n)stat view, ad esempio, che riorganizza i dati attraverso delle mappe realizzate con Google Fusion Table, permettendone una nuova modalità di fruizione.

Sul sito del progetto http://www.lamacchinadelfungo.com/instatview/ sono disponibili già quattro mappe che trasformano in informazione "visuale", quindi di più facile consultazione, numeri e tabelle emerse dalle ultime rilevazioni dell'Istat: la mappa di tutti i reati denunciati in Italia; la mappa della situazione occupazionale nel Paese; la mappa della situazione demografica di tutte le province italiane, con le variazioni degli ultimi dieci anni; la mappa degli incidenti stradali.

"I(n)stat View", realizzato da "La Macchina del Fungo" (laboratorio di idee, progetti e provocazioni giornalistiche curato da Mauro Munafò), è un progetto del tutto "open", sviluppato con strumenti gratuiti e Open Data e rilasciato anch'esso con licenza Creative Commons nella versione 3.0 Attribution, totalmente aperta, con cui è possibile, ad esempio, riutilizzare l'intero materiale a proprio piacimento, anche per scopi commerciali, con l'unica condizione di citarne la fonte.

L'Open Data si rivela così, come nelle intenzioni della UE, una leva strategica per il rilancio del Paese. (i.cam)

Valenzano, 16 gennaio 2012